Giornale di Sicilia

29 giugno 2000

Salvatore Grigoli che nel 1993 uccise il sacerdote palermitano, raccontera` la sua esperienza di assassino pronto alla conversione .

Il primo luglio partecipera` a una trasmissione nell’aula Paolo VI

Perdono in diretta tv il killer di don Puglisi in Vaticano

Il killer di don Pino Puglisi, Salvatore Grigoli, sara` il primo luglio nell’aula Paolo VI in Vaticano, dove raccontera` la sua esperienza di persona che ha versato sangue innocente. In diretta tv, di fronte a 10 mila persone chiedera` ufficialmente perdono.

Una "catechesi spettacolo", come l’ha definita, sorridendo, l’Arcivescovo Crescenzio Sepe, segretario del Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’anno 2000.

La testimonianza del killer sara` trasmessa in diretta televisiva sabato alle ore 20, nel corso della trasmissione "il dono del sangue, linguaggio di una nuova solidarieta`, prodotta dal Centro televisivo vaticano, distribuita da Telepace e Sat2000 (la tv satellitare dei vescovi italiani), ed e` prodotta dal Centro Televisivo Vaticano.

Il killer, autorizzato dal ministero di Grazia e Giustizia, giungera` in serata a Roma, scortato dalla polizia di Stato. Gli organizzatori della trasmissione hanno spiegato di aver pensato a Grigoli, che come persona dopo avere ucciso "ha iniziato un processo di conversione e si e` reso conto di dover dare un senso al sangue innocente versato"………………………………………………

R. Ar.

 

 

Giornale di Sicilia

1 luglio 2000

Dopo le polemiche. Non parlera` della sua confessione

Grigoli, cancellato l’incontro in Vaticano

Alla fine, lo storico e criticato incontro tra il Pontefice e l’assassino "pentito" del parroco di Brancaccio non si fara`. Non si sa ancora perche` (anche se il motivo e facilmente intuibile), ma ieri sera il collaboratore di giustizia Salvatore Grigoli, reo confesso dell’omicidio di don Pino Puglisi e di un’altra sessantina di persone ha ricevuto il contrordine: stasera non dovra` piu` andare nella Sala Paolo VI, in Vaticano, a rendere testimonianza per la sua conversione in diretta televisiva. Glielo hanno comunicato le autorita` del ministero dell’Interno.

Il Vaticano, dunque, ci ripensa: saranno state le polemiche sorte in seguito all’annuncio, sara` stata una rivalutazione della posizione di Grigoli, che, arrestato il 20 giugno di tre anni fa, ha trascorso meno di un paio d’anni in galera e poi e` stato messo agli arresti domiciliari; sarà stata la considerazione che quasi nulla (a parte alcune lettere scritte a don Mario Golesano, successore di don Puglisi a Brancaccio) fa pensare che Grigoli sia davvero pentito interiormente. Sta di fatto che stasera il collaborante non sarà di fronte alle telecamere di Telepace, un emittente cattolica.

La presenza del Papa alla manifestazione, peraltro, non era stata confermata né annunciata ufficialmente…………………………………..

R. Ar.

 

 

Yahoo ! notizie in Italia

venerdi 30 giugno 2000, 23:31

Uccise Don Puglisi, Non Va Da Papa; Corte Assise Nega Permesso

PALERMO - I giudici della Corte d'Assise di Trapani hanno deciso che il collaboratore di giustizia Salvatore Grigoli non potrà partecipare all'incontro di domani sera nella Sala Paolo VI con il Papa. La Corte ha rigettato la richiesta avanzata dal Vaticano. Grigoli, killer reo confesso di padre Pino Puglisi, aveva ottenuto l'autorizzazione da parte del Ministero della Giustizia e dalla Commissione Centrale dei collaboratori di giustizia.

 

La Repubblica

1 luglio 2000

La polemica

Vaticano intimorito dal perdono show salta l'incontro tra Grigoli e il Papa

Per la seconda volta la gerarchia ecclesiale fa marcia indietro su Salvatore Grigoli, il killer di padre Pino Puglisi oggi collaboratore di giustizia. La prima volta aveva meditato di convocarlo al processo di beatificazione del sacerdote ma le polemiche che ne nacquero fecero desistere.

Nei giorni scorsi l'ex picciotto di Brancaccio era stato invitato a rendere testimonianza della sua dichiarata conversione interiore in Vaticano, nel corso della trasmissione televisiva "il dono del sangue, linguaggio di una nuova solidarieta`". Ma alla vigilia, il Vaticano ha fatto garbatamente sapere che l'appuntamento era annullato.

Un peso determinante, anche in questo caso, hanno avuto: "Tutto questo mi sembra un perdono-show, se Grigoli vuole convertirsi lo faccia in silenzio", ha tuonato Angela Ogliastro, sorelle di una delle quaranta vittime dell'ex killer. "La conversione di Grigoli mi sembra inopportuna, frettolosa, prematura. Se e` vero che quest'uomo si e` pentito, diamogli tempo e sara` perdonato", ha scritto al Papa il cantautore palermitano Rino Martinez. "Prima di tutto l'espiazione della pena e poi il perdono per chi si sentira` di concederlo", ha scritto al ministero della Giustizia Giuseppe Carini, che fu collaboratore di don Puglisi.

La Chiesa cattolica ha cosi` preferito rinviare ancora il suo incontro con Salvatore Grigoli.

sa.pa.

 

 

Giornale di Sicilia

30 giugno 2000

Angela Ogliastro critica l'iniziativa del Vaticano

Il killer di padre Puglisi da Wojtyla ? La sorella di una vittima: perdono-show

I familiari di una delle vittime di Salvatore Grigoli criticano l'iniziativa di portare il killer di padre Pino Puglisi davanti al Papa per chiedere perdono.

La polemica è sollevata dalla sorella di Serafino Ogliastro, una delle 80 persone assassinate dal sicario. Angela Ogliastro, 36 anni, agente di polizia, con i congiunti si è costituita parte civile nel processo a 14 imputati, fra cui Grigoli, accusati di una decina di omicidi e per i quali hanno ottenuto il rito abbreviato.

"Tutto questo mi sembra un perdono-show - dice Angela Ogliastro - Grigoli se vuole convertirsi lo faccia da solo, in silenzio". "Ho l'impressione - prosegue - che l'omicidio di padre Puglisi si stia trasformando in un business, e mi chiedo se solo adesso la Chiesa si stia ricordando di lui perché per tutto il processo al killer e ai mandanti dell'omicidio è stata assente e non ha neppure avanzato ri chiesta di costituzione di parte civile".

Grigoli 2 anni fa si autoaccusò dell'eliminazione di Serafino Ogliastro, avvenuta nel '91 con il metodo della lupara bianca. Ai pm ha detto di averlo assassinato per "sbaglio".

"Il Papa - sostiene la poliziotta - può perdonare Grigoli per l'omicidio di don Puglisi, ma non per quello di mio fratello. In questo momento mi sembra che ci sia troppa coincidenza tra la richiesta di concessione di indulto e amnistia e il perdono all'uomo che ha commesso quasi un centinaio di delitti"………………………………………….

 

 

OggiSicilia

Palermo, 17 novembre 1998

Opinioni in libertà

Se pentimento è uguale a convenienza

La lettera del killer di padre Puglisi inviata al Sindaco di Palermo non poteva passare sotto silenzio, soprattutto se a fare da cassa di risonanza è il primo cittadino che in occasione della giornata di studi, organizzata dalla Facoltà Teologica, è stato capace di fare scemare l’attenzione sull’argomento proposto: "ministero e martirio di padre Puglisi", e di concentrarla sulla redenzione vera o presunta del killer di Brancaccio, oggi collaboratore di giustizia.

Noi del Comitato Intercondominiale di Brancaccio abbiamo sperimentato sulla nostra pelle la violenza mafiosa e di questa persona in particolare e ci teniamo a dire che per lui non proviamo assolutamente odio. Ma questo non significa che noi siamo disposti a credere e a perdonare con troppa facilità. La giustizia deve fare il suo corso e crediamo che non sia opportuno in questo momento innescare un dibattito che potrebbe condizionare giudizi che hanno bisogno di essere espressi con assoluta serenità.

È vero, bisogna perdonare, ma per fare ciò è necessario del tempo per capire, per credere. Non si può credere alla redenzione dello spirito manifestandola soltanto a parole. Non è attraverso i mass-media e i pareri espressi da uomini appartenenti ad aree politiche diverse che giungerà il sincero pentimento di Grigoli e il perdono della gente offesa e di una città umiliata. Bisogna stare attenti a non creare un precedente che favorisca aspettative ad altri pentiti e altre lettere al Sindaco di Palermo. Bisogna stare attenti a non creare timori e confusione nei cittadini.

La redenzione spirituale è un fatto personale tra uomo e Dio proprio perchè noi non siamo in grado di leggere nella coscienza degli altri e in questo caso di Grigoli.

Dobbiamo credere a quanto scritto da lui soltanto sulla parola ?

La sua lettera, a nostro avviso, non fa trasparire l’umiltà che ci si aspetta da chi è sinceramente pentito per le proprie gravi colpe. Alcuni brani fanno pensare piuttosto ad un uomo che invece di accettare sacrifici e sofferenze per l’espiazione del male arrecato, chiede, come se non gli bastassero i privilegi che gode grazie alla sua condizione di collaboratore di giustizia. Chiede, vuole che gli si riconosca un ruolo: "ma nessuno ha mai detto che sto avendo un ruolo nel cambiare Palermo, nel dare il mio contributo alla giustizia italiana, e non è facile mi creda". Semplicemente sconvolgente pensare che si può essere un esempio per la società anche dalla sua posizione. Grigoli dimentica di essere un uomo con le spalle al muro e le scelte da lui maturate dal suo arresto ad oggi manifestano solo convenienza. Sale sul pulpito per consigliare ai palermitani il percorso da compiere: "........c’è anche bisogno che la gente cambi radicalmente come ho fatto io......".

Chi è umilmente pentito non chiede ma si affida a Dio, se credente, e al giudizio della società civile che deve essere espresso con serenità, secondo le regole che si è data.

Quando si decide di aprire un dibattito nella società, non perdiamo il senso della misura, non confondiamo le battaglie per la civiltà.

Giuseppe Martinez, Associazione Intercondominiale Quartiere Brancaccio.

 

 

Lettera aperta a Sua Santità Giovanni Paolo II° inviata all'agenzia ANSA

di Rino Martinez (cantautore)

Palermo 29 Giugno 2000

Carissimo Pontefice,

seguo con grande dolore le vicende legate alla figura di Padre Puglisi. La mia è "forse", una voce fuori dal coro, sento forte il bisogno di gridare: "non credo al pentimento dell’assassino di Padre Pino Puglisi, oggi grazie a queste opportunità, egli gode di benefici che giustificano ampiamente il suo gesto".

Il perdono, attraverso l’esempio di "Catechismo spettacolo" per ricordare l’importanza del Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, così come autorevoli personalità della Chiesa e del Vaticano hanno deciso, proponendo la testimonianza/conversione del killer di Padre Pino Puglisi, in diretta TV sabato primo Luglio, nell’aula Paolo VI° in Vaticano, nel corso della trasmissione televisiva: " Il dono del sangue – linguaggio di una nuova solidarietà", ritengo con estrema umiltà e convinzione, inopportuna, frettolosa e prematura. E’ necessario a mio avviso aspettare ancora un po'.

Non bastano le parole di alcuni autorevoli testimoni per riabilitare in così breve tempo, il più feroce degli assassini, non dimentichiamoci che tra le sue cinquanta vittime c’è il piccolo Di Matteo, sciolto nell’acido.

In nome di Dio, è necessario riflettere prima di annunciare conclusioni affrettate. Se è vero che quest’uomo, il quale si è macchiato di gravissime colpe, è pentito, diamogli tempo e sarà perdonato.

Sua Santità Le chiedo di non mandare in onda la diretta televisiva.

Accolga nel suo gregge il peccatore, lontano dai riflettori e lo aiuti a convertirsi veramente.